Roma, Li 21 giugno 2024
Oggetto: Newsletter Studio e-IUS Tax & Legal – ENBIC “Le ultime novità fiscali”
Spett.le Società/Associazione, con la presente siamo lieti di sottoporre alla Vostra attenzione le ultime novità in materia fiscale.
NOVITÀ IN MATERIA DI WELFARE E LAVORO DIPENDENTE
1. Pubblicato il Rapporto annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie 2024
Il 19 giugno 2024 è stato pubblicato il Rapporto annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie 2024 curato dal Dipartimento per le politiche del lavoro, previdenziali, assicurative e per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e dal Dipartimento per l’innovazione, l’amministrazione generale, il personale e i servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il documento statistico individua alcuni degli elementi più significativi rilevati dalle Comunicazioni Obbligatorie del 2023:
• Sono stati attivati oltre 13 milioni 72 mila rapporti di lavoro, in aumento di 445 mila unità rispetto al 2022, pari a +3,5%. Il tasso di crescita annuo risulta in calo rispetto al valore significativamente più alto registrato nel 2022, pari a +11,2%.
• Sono cessati 12 milioni 224 mila rapporti di lavoro, in aumento dello 0,5% rispetto al 2022. L’incremento annuo è inferiore rispetto all’anno precedente (+14,5%).
• La differenza tra attivazioni e cessazioni è risultata pari a 848 mila unità, in crescita rispetto a quella osservata nel 2022, pari a 461 mila unità.
• Gli oltre 13 milioni 72 mila rapporti di lavoro attivati hanno coinvolto 7 milioni 384 mila lavoratori (+4,1%), con un numero medio di contratti attivati procapite pari a 1,77.
• Le trasformazioni dei rapporti di lavoro da Tempo Determinato a Tempo Indeterminato sono state 749 mila, in aumento del 4,0% rispetto all’anno precedente.
• I 12 milioni 224 mila rapporti di lavoro conclusi hanno coinvolto 6 milioni 840 mila lavoratori, con un numero medio di contratti cessati pro capite pari a 1,79.
• L’83,5% delle cessazioni dei rapporti di lavoro ha interessato contratti con durata inferiore a un anno.
• Si osserva una notevole crescita del numero di attivazioni dei contratti di collaborazione, che all’incirca raddoppia rispetto all’anno precedente
(+97,7%), con un aumento significativamente superiore per la componente maschile (+159,1%) rispetto a quella femminile (+58,2%).
L’aumento risulta molto più lieve per le attivazioni a TempoDeterminato (+1,0%), mentre per quanto riguarda il Tempo Indeterminato e l’Apprendistato si registra un calo, pari rispettivamente a -2,5% e a -5,0%.
• L’incremento percentuale più elevato riguarda i giovani fino a 24 anni (+8,1%) e i lavoratori di 55 anni e oltre (+10,4%), mentre risulta molto più moderato per le classi di età intermedie (+1,2% per i 25-34enni e +2,0% per i 35-54enni).
• Aumentano significativamente i rapporti di lavoro attivati nel settore relativo agli Altri servizi pubblici, sociali e personali (+22,5%) e, in maniera più moderata, nel comparto Alberghi e Ristoranti (+7,6%). Di contro, si registra un calo in particolare per le Attività svolte da famiglie e convivenze (-3,7%), per l’Agricoltura (-3,2%) e per l’Industria in senso stretto (-2,8%); continua a rallentare nel 2023 la crescita nel settore delle Costruzioni (+0,2%). Il 43,1% delle attivazioni nazionali riguarda le regioni del Nord, il 32,3% interessa le regioni del Mezzogiorno e il 24,6% coinvolge le regioni del Centro.
• Sono stati attivati 283 mila tirocini, in calo del 9,6% rispetto all’anno precedente.
• Sono stati attivati 1 milione 416 mila rapporti di lavoro in somministrazione, in calo del 4,9% rispetto al 2022. Rispetto all’aumento registrato negli anni precedenti, nel 2023 si osserva un calo che interessa tutte le classi d’età, a eccezione della classe di età 55-64 anni e della classe di età over 65.
2. Pubblicata la Relazione per la valutazione del Reddito di cittadinanza
Il 13 giugno 2024 Il Comitato Scientifico incaricato ai sensi della legge n. 26 del 28 marzo 2019 per la valutazione degli esiti del Reddito di cittadinanza (RdC) e della Pensione di Cittadinanza (PdC) e confermato per tale scopo dalla legge di riforma n. 85/2023 ha pubblicato la relazione relativa alla valutazione e il Rapporto di Monitoraggio dell’impatto delle prestazioni, per l’intero periodo di vigenza del provvedimento (primo aprile 2019-31 dicembre 2023) che precede l’avvio della riforma entrata a regime dal primo gennaio 2024 con l’introduzione dell’Assegno di inclusione.
Sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio Statistico dell’Inps hanno percepito il sussidio di integrazione al reddito nel periodo di vigenza (aprile 2019-dicembre 2023), per almeno una mensilità, circa 2,4 milioni di nuclei familiari e 5,3 milioni di persone. Il numero medio delle mensilità percepite è di 26,4 per il RdC e di 32 per il PdC.
Circa un terzo dei beneficiari ha percepito il sussidio per l’intero periodo.
L’importo della spesa pubblica impegnata è superiore ai 34 miliardi di euro.
Le stime effettuate dall’Euromod confermano che l’Italia è tra i Paesi che prevedono un elevato importo dell’integrazione al reddito in relazione alla soglia di povertà ma con livelli di copertura del numero delle persone povere inferiori alla media europea.
La partecipazione risulta superiore alla media per i residenti nelle regioni del Sud e delle Isole, per i nuclei composti da una persona sola o esclusivamente da adulti, per le famiglie di soli italiani, per i nuclei residenti in affitto. Al di sotto della media sono quelli residenti nelle regioni del Nord.
L’efficacia del Reddito di cittadinanza sulla platea dei bassi redditi è risultata più elevata nel corso della pandemia Covid (2020-2021) e ha consentito la fuoriuscita di circa 450 mila famiglie dalla condizione di povertà (circa 300mila nel 2022).
3. Messaggio INPS n. 2179 del 2024: recupero dello sgravio contributivo 2019 per contratti di solidarietà
L’INPS, con il messaggio n. 2179 del 2024, avvia il recupero dello sgravio contributivo (INPS, circolare n. 100 del 9 settembre 2020) connesso ai contratti di solidarietà (CdS) difensivi accompagnati da CIGS, in favore delle imprese destinatarie dei decreti direttoriali di autorizzazione, i cui periodi di CIGS per contratto di solidarietà risultavano conclusi entro il 31 ottobre 2019.
La procedura per il conseguimento dello sgravio deve essere attivata a iniziativa del datore di lavoro. La Struttura territoriale competente – accertata la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento della riduzione contributiva sulla base della documentazione prodotta dal datore di lavoro (decreto direttoriale di ammissione al beneficio) – provvede ad attribuire alla posizione aziendale il codice di autorizzazione “1W”.
Le imprese interessate, al fine esporre nel flusso Uniemens le quote di sgravio spettanti per il periodo autorizzato dovranno far riferimento alle modalità indicate nel messaggio in oggetto.
4. Agenzia delle entrate, Interpello n. 130 del 2024: trattamento fiscale dell’indennità risarcitoria a favore del lavoratore somministrato
Con l’interpello n. 130 del 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito al trattamento fiscale dell’indennità risarcitoria a favore del lavoratore somministrato. Per tale indennità, che ristora per intero il pregiudizio subito dal dipendente, sia ai fini retributivi e contributivi, l’Agenzia ritiene che sia qualificabile quale risarcimento del danno consistente nella perdita di redditi di lavoro dipendente e come tale abbia una valenza sostitutiva del reddito non conseguito ai sensi dell’art. 6 del TUIR e di conseguenza da assoggettare a tassazione separata ai sensi dell’art. 17, comma 1, lett. b) del TUIR.
La disposizione prescrive la tassazione separata per gli emolumenti arretrati per prestazioni di lavoro dipendente riferibili ad anni precedenti, percepiti per effetto di leggi, di contratti collettivi, di sentenze o di atti amministrativi sopravvenuti o per altre cause non dipendenti dalla volontà delle parti.
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Nel restare a Vs. disposizione per eventuali approfondimenti e/o chiarimenti, porgiamo
Cordiali saluti,
ENBIC – Studio e-IUS Tax & Legal